Quali sono gli obblighi di condotta dell’imprenditore in crisi

da | Crisi di impresa

Home 5 Crisi di impresa 5 Quali sono gli obblighi di condotta dell’imprenditore in crisi

Gli obblighi di condotta dell’imprenditore in crisi: adeguatezza degli assetti e prevenzione della crisi d’impresa

Il tema della crisi d’impresa ha assunto una rilevanza centrale con l’introduzione del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), che ha riformato in maniera incisiva la disciplina degli obblighi dell’imprenditore in caso di crisi o rischio di insolvenza. Tra gli obblighi più significativi vi è quello di istituire adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili che siano in grado di prevenire tempestivamente l’insorgere della crisi e, in caso di emersione, adottare le necessarie misure per il recupero della continuità aziendale.

Il Quadro Normativo: Art. 2086, comma 2, c.c. e il Codice della Crisi

Il Codice della Crisi rappresenta un pilastro fondamentale della legislazione in materia societaria e di gestione d’impresa. Esso ha introdotto una serie di obblighi che coinvolgono non solo le imprese di grandi dimensioni, ma anche le piccole e medie imprese e, in alcuni casi, anche le imprese individuali.

L’art. 2086, comma 2, c.c., riformulato con il d.lgs. n. 14/2019, impone a tutti gli imprenditori collettivi (ovvero quelli operanti in forma societaria o collettiva) di adottare adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, proporzionati alla natura e alle dimensioni dell’impresa, che consentano la rilevazione tempestiva della crisi e la perdita della continuità aziendale.

Continuità aziendale: cosa significa?

Per continuità aziendale si intende la capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni e debiti, mantenendo un equilibrio economico-finanziario che consenta il regolare proseguimento dell’attività. Tale continuità deve essere valutata su un orizzonte temporale di almeno 12 mesi, durante i quali l’impresa deve essere in grado di sostenere i debiti e mantenere prospettive di stabilità e operatività.

Il Principio di Proporzionalità negli Assetti Organizzativi

Uno degli aspetti più importanti introdotti dal Codice della Crisi è il principio di proporzionalità, che riconosce la necessità di differenziare le misure da adottare in base alle caratteristiche dell’impresa. Gli assetti organizzativi, amministrativi e contabili devono essere adeguati alla complessità e dimensioni dell’impresa, ma anche alla natura dell’attività esercitata.

Le grandi imprese, con strutture complesse, dovranno adottare modelli organizzativi più articolati, mentre le imprese di minori dimensioni o le imprese individuali possono avvalersi di procedure semplificate, purché adeguate alla rilevazione tempestiva della crisi e idonee a garantire la continuità aziendale. Per le imprese individuali, ad esempio, l’obbligo di adottare misure organizzative è stato esteso dall’art. 3 del CCII, che ha reso necessario implementare presidi di controllo proporzionati e in grado di intercettare segnali di squilibrio, pur rimanendo in un contesto di maggiore semplicità.

I Tre Obblighi Fondamentali dell’Imprenditore in crisi

Il legislatore ha individuato tre principali obblighi a carico dell’imprenditore:

  1. Istituzione di un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa. Questo implica che l’imprenditore debba dotare l’azienda di una struttura formale che permetta una gestione corretta e informata di tutte le operazioni aziendali, assicurando una gestione trasparente e un controllo dei processi decisionali.
  2. Rilevazione tempestiva della crisi e perdita della continuità aziendale. Gli assetti organizzativi devono essere in grado di identificare i segnali di crisi nelle prime fasi, consentendo all’imprenditore di intervenire prontamente. Gli indicatori di crisi possono includere squilibri patrimoniali, economico-finanziari, difficoltà nel pagamento dei debiti, l’erosione dei margini operativi, oppure l’accumulo di ritardi nei pagamenti verso fornitori e dipendenti.
  3. Adozione tempestiva di misure correttive per la continuità aziendale. Una volta rilevata la crisi, l’imprenditore deve intervenire rapidamente con le misure necessarie per risolvere le problematiche emerse, adottando strumenti legali e finanziari idonei, come la composizione negoziata della crisi, il risanamento aziendale, o la ristrutturazione del debito.

L’Adeguatezza degli Assetti: Un Dovere di Diligenza per l’Imprenditore in crisi

Gli assetti organizzativi devono rispondere a requisiti di adeguatezza, in particolare nella loro capacità di prevenire la crisi. Essi non devono essere considerati come un elemento statico, ma devono essere oggetto di costante monitoraggio e aggiornamento. Gli organi di controllo aziendali, come il collegio sindacale, sono incaricati di verificare che l’impresa adotti adeguati assetti e che questi funzionino concretamente.

Tra gli elementi che compongono un assetto organizzativo adeguato vi sono:

  • La struttura gerarchica dell’impresa, che deve essere chiara e formalizzata attraverso un organigramma che definisca chiaramente i compiti, le responsabilità e le deleghe decisionali.
  • I flussi informativi, che devono essere tempestivi e attendibili, garantendo che gli organi di amministrazione possano disporre delle informazioni necessarie per prendere decisioni ponderate.
  • Il sistema di gestione dei rischi, che deve consentire di identificare, valutare e monitorare i principali rischi aziendali.

Un assetto amministrativo e contabile adeguato, d’altro canto, garantisce una corretta rilevazione dei fatti di gestione, una rappresentazione attendibile della situazione economico-finanziaria dell’impresa, e la produzione di bilanci che possano informare correttamente i soci e gli stakeholder circa lo stato di salute dell’azienda.

Il Ruolo degli Organi di Controllo nella Prevenzione della Crisi

Gli organi di controllo, come il collegio sindacale, assumono un ruolo fondamentale nella vigilanza sugli assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Essi devono monitorare l’adeguatezza e il funzionamento di tali assetti e, nel caso in cui vengano rilevati segnali di crisi, devono segnalare tempestivamente la situazione agli amministratori affinché questi adottino le necessarie misure correttive.

Inoltre, il Codice della Crisi prevede la segnalazione obbligatoria da parte dell’organo di controllo all’amministratore qualora emergano condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che rendano probabile la crisi. Tale segnalazione costituisce un’importante garanzia per evitare che la crisi possa degenerare in una situazione di insolvenza irreversibile.

Le Conseguenze della Mancata Adozione di Adeguati Assetti

La mancata adozione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili costituisce una grave irregolarità gestionale che può esporre l’imprenditore o l’organo di amministrazione a responsabilità personali. In particolare, la giurisprudenza ha chiarito che la mancata predisposizione di tali assetti può portare a responsabilità per gli amministratori in caso di fallimento o di impossibilità di risanare l’impresa.

Tuttavia, la responsabilità non sorge qualora gli amministratori abbiano adottato gli assetti necessari e siano intervenuti tempestivamente, anche se le misure si rivelano successivamente inefficaci. È importante che tali decisioni siano prese con diligenza e siano supportate da un’attenta analisi della situazione aziendale.

La Necessità di un Supporto Legale Specializzato

Alla luce della complessità normativa e delle responsabilità che gravano sull’imprenditore e sugli amministratori, è evidente quanto sia essenziale un’adeguata assistenza legale per navigare le delicate fasi di gestione aziendale, specialmente in situazioni di crisi.

L’adozione di assetti organizzativi, amministrativi e contabili idonei non può essere lasciata al caso o a mere prassi aziendali consolidate, ma deve essere frutto di una pianificazione strutturata e conforme alle disposizioni del Codice della Crisi d’Impresa e del Codice Civile. In questo contesto, il ruolo di un avvocato esperto in diritto societario e crisi d’impresa diventa cruciale per:

  • Assicurare la conformità normativa dell’impresa rispetto agli obblighi di istituzione di adeguati assetti;
  • Monitorare l’efficacia e il corretto funzionamento degli assetti, garantendo che l’imprenditore possa prevenire e gestire tempestivamente eventuali segnali di crisi;
  • Consigliare sulle misure correttive da adottare nel caso di emersione della crisi, anche attraverso l’utilizzo di strumenti di risoluzione stragiudiziale o concorsuale;
  • Proteggere gli amministratori da responsabilità personali, che possono sorgere in caso di mancata adozione o gestione inadeguata degli assetti.

Affidarsi a un avvocato esperto in queste materie consente all’imprenditore di operare con la certezza di aver adottato le soluzioni più appropriate per tutelare l’impresa e garantire la continuità aziendale, riducendo al minimo il rischio di incorrere in sanzioni o responsabilità che potrebbero compromettere il futuro dell’azienda.

Per questo motivo, diventa imprescindibile che ogni imprenditore, soprattutto nelle fasi delicate di gestione della crisi o di monitoraggio della continuità aziendale, si affidi a un legale specializzato, capace di fornire un’assistenza mirata e qualificata, in grado di affrontare con competenza le sfide imposte dalla normativa vigente.

Non rischiare di incorrere in responsabilità: rivolgiti al nostro studio per una consulenza su misura e proteggi il futuro della tua azienda.

Contatta il nostro Studio per una consulenza specializzata

Analizzeremo al meglio la Tua situazione per approntare la strategia più opportuna